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Sicilia orientale: 1747. Il marchesino Giulio Limiri decide di costruire una nuova casa di famiglia in riva al mare nella baia chiamata Seno Pelagio, sotto Taormina. Proprio lì, incontra la giovanissima figlia di don Carmelo Mondio, Matilde, che gli accende l'animo di passione. Inizia così l'avventura del marchesino, coinvolto, suo malgrado, nella terribile e sotterranea contesa tra gesuiti e domenicani, spalleggiati rispettivamente dal duca Gregorio di Elinunte e da don Arcangelo Tascio. Sarà Agatina, l'amante di don Giulio che, delusa nelle sue attese dal nuovo amore per Matilde, innescherà la faida che porterà allo scontro cruento.
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Due nuove inchieste coinvolgono il sostituto procuratore della Repubblica Italo Agrò. Dopo il ritrovamento del cadavere della commercialista Olga Li Ciancio, il sospetto omicida viene scagionato e Agrò è costretto a riaprire il caso mentre, in quegli stessi giorni, un misterioso delitto si consuma a Budapest: il capo delegazione di una rappresentanza militare italiana viene assassinato in una via della città vecchia, un omicidio dalle circostanze poco chiare, cui si aggiunge presto un altro delitto. Le indagini conducono Agrò ai massimi sistemi del potere, con i loro progetti speciali, le rivalità e complotti che coprono ben organizzati traffici di segreti militari.
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A Italo Agrò, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Roma, viene consegnato un floppy contenente il file di un romanzo giallo che narra di oscuri traffici legati a un'antica storia di appalti e piccanti relazioni adulterine. L'autore è Vincenzo Rovini, magistrato in pensione, colpito a morte nella sua casa di Roma. Anche la sua amante viene trovata morta sul letto della villa di Letojanni. Non può essere una coincidenza: Agrò è sicuro che tra le pagine del romanzo ci sia un indizio. «Cacopardo sa narrare, conosce bene il meccanismo della suspense, sa usare gli incastri» - Matteo Collura, corriere della sera
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Il maresciallo Capellaro e l'appuntato Pessina indagano su due omicidi avvenuti a breve distanza l'uno dall'altro. Le loro ricerche svelano complicate storie d'amore e di vendetta. C'è un unico filo che sembra collegare i delitti e che emerge sempre più chiaro tra gli elementi di cui i due carabinieri, grazie alla loro tenacia, vengono in possesso: la sifilide. Intorno a questa malattia della vergogna, rivelatrice di tradimenti mai confessati, ruota tutta la vicenda. Un giallo che è un pretesto per descrivere i meccanismi del "potere" in Sicilia, allora come oggi.
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«Cari dottori», 5 capitoli (Il terremoto Corona – Virus, Brevemente, Anestetici, bisturi, empatie, Un passo indietro, Empatia) per raccontare, tramite articoli della Gazzetta di Parma, alcune cronache della pandemia, l’impostazione del racconto (Brevemente), la storia chirurgica dell'autore (Anestetici, bisturi, empatie), la nascita della specialità di chirurgia toracica nell’Università di Parma e nel suo ospedale (Un passo indietro) e, infine, un percorso intorno all’empatia. Una esplorazione sul rapporto sanitari ammalato, sulle ragioni che hanno determinato la nascita della specialità (chirurgia toracica) a Parma e tanti anni fa, e sulle varie qualità-qualificazioni dell’empatia.
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L'autore immagina che una giovane siciliana, tal Maddalena Afella, abbia prestato il volto alla Madonna raffigurata dal Caravaggio nell'Adorazione dei pastori conservata a Messina. Sullo sfondo, una storia di miseria, di fatica e di dolore, la giovane si riscatta dal mestiere di buttana cui è destinata per diventare, infine, padrona.
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Pancrazio Lotale, generale dei paracadutisti da tempo in pensione, leggendo la Gazzetta del Sud, apprende che il maturo amante della figlia Dominique (25 anni di differenza) è deceduto dopo una lunga malattia. Purtroppo, quasi subito Dominique scompare mentre prendono sostanza i sospetti sul suo ruolo nella morte del compagno. La storia, quindi, si focalizza su quella che appare agli occhi di tutti una fuga. A Roma, intanto, in Piazza della Pigna viene ritrovato un cadavere orrendamente mutilato e privo della testa. L’aspetto grave ai fini della storia è che l’appartamento nel quale è stata scoperta la vittima è di proprietà di Dominique Lotale ed è stato comprato con i soldi datile dall’amante. Per questa ragione, su suggerimento dell’avv. Grosto, di Messina, che sta assistendo il generale e la moglie Alfreda, da cui è diviso, i coniugi si rivolgono all’ex-procuratore della Repubblica Italo Agrò, divenuto con sua moglie Marta Aletei, titolare di un importante studio legale di Roma. Emerge presto, però, che Dominique ha lasciato Messina ed è scappata a Roma con la sua amica Simona, ma anche a Roma non si hanno notizie di lei. Il timore che il cadavere di Piazza della Pigna sia quello della giovane Lotale viene fugato dal confronto dei dna suo e dei genitori. Resta il fatto che lei è scomparsa. Si dissolve anche il sospetto di un coinvolgimento della ragazza nel decesso del compagno. Mentre la moglie separata del generale (e madre di Dominique), lui stesso e la sua compagna Giuditta sono a Roma per seguire lo sviluppo delle indagini, scompare anche Alfreda (che è la moglie). Tuttavia, nella stessa giornata, si scopre che è stata la giovane (ignara di tutto ciò che è accaduto) a chiamare all’alba la madre invitandola a raggiungere Alfedena, dove lei si è rifugiata in un bar, per tornare con lei nella capitale. E si scopre che si è trattato di un rapimento vero e proprio con sequestro di Dominique e di Simona nella comunità Thelema aperta nei dintorni in un convento abbandonato. Autore Gaudio Ortiz Lopez, un maniaco sessuale sanguinario di origine messicana rifugiatosi in Italia. Gaudio Ortiz Lopez viene arrestato, accusa un malore e riesce a fuggire dall’ospedale. Tuttavia, durante il tragitto, coinvolto in un incidente forse ‘voluto’ firse casuale perde la vita. Nel frattempo, matura lo scontro tra Lotale e altri suoi colleghi che hanno costituito una società di sicurezza e la Banca Ionica, chiaramente riportabile ad ambienti criminali. Mentre Dominique torna alla sua turbolenta vita, Lotale si avventura in uno scontro con il delinquente che controlla gli amministratori della Banca. Nulla però succede: il progettato duello genere Ok-Corral non accade. Il generale Lotale, mentre si accinge ad affrontare l’uomo viene fermato proprio dal suo braccio destro e arrestato dai Carabinieri. Riconosciuto come uno squilibrato è ricoverato in un manicomio siciliano, dove scrive la sua vicenda (quella del romanzo). Particolare è il racconto di due incontri, uno all’inizio della storia e l’altro alla fine, tra l’autore, Agrò e il generale. Con essi il romanzo diventa una sorta di pirandelliano “Così è se vi pare”.