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  • Torna in questo romanzo il magistrato Agrò, promosso ormai procuratore della Repubblica. Egli si è appena insediato a Viterbo quando un duplice delitto scuote il sonnolento tran-tran della provincia: sono stati assassinati l'ambasciatore Claudio Raminelli del Vischio e la sua giovanissima moglie ceca Hàlinka Hàdrasec. L'inchiesta si avvia secondo le normali modalità, tra molti contrasti anche all'interno della stessa procura. Entra in scena anche Puccio Ballarò, il detective privato siciliano alla ricerca di un alibi per il principale indiziato, il figlio dell'ambasciatore, ufficiale dei Lancieri Savoia, segretamente innamorato della moglie del padre. Alla fine, Agrò verrà a capo dell'intricata vicenda, con un inaspettato colpo di scena.
  • Virginia è una donna maliziosa, crudele, misteriosa. Vive attraverso le voci degli uomini che l'hanno veduta, sfiorata, amata. E il romanzo che la vede protagonista non è un romanzo di genere: non un giallo, anche se c'è un omicidio-suicidio, non un romanzo storico, anche se in gran parte ambientato nel '26. E' una storia iniziatica, poiché racconta le prime esperienze amorose del giovane Filippo Taluto, detto Fifì. Ma è anche una storia di maturità, di gioia e di delusione, intorno al rapporto uomo-donna, dai sedici agli ottanta anni.
  • All'inizio della complicata avventura del sostituto procuratore della Repubblica Italo Agrò, c'è la scomparsa di un cadavere. E, subito dopo, il furto di un'opera d'arte. Ma soltanto una mente molto fantasiosa potrebbe collegare certi misteri della clinica Poggio degli Angeli alla sparizione della grande Ascensione di nostro Signore del pittore manierista Niccolò Circignani, detto il Pomarancio, sottratta dalla chiesa di Sant'Agostino a Città della Pieve. Se all'inizio il sostituto procuratore sembra coinvolto solo marginalmente dalle indagini, ben presto su profila per lui un vero e proprio caso di coscienza, nel momento in cui si scopre che a Poggio degli Angeli è stata reclusa la sua ex amante Franca Vajnotto.
  • Sicilia orientale: 1747. Il marchesino Giulio Limiri decide di costruire una nuova casa di famiglia in riva al mare nella baia chiamata Seno Pelagio, sotto Taormina. Proprio lì, incontra la giovanissima figlia di don Carmelo Mondio, Matilde, che gli accende l'animo di passione. Inizia così l'avventura del marchesino, coinvolto, suo malgrado, nella terribile e sotterranea contesa tra gesuiti e domenicani, spalleggiati rispettivamente dal duca Gregorio di Elinunte e da don Arcangelo Tascio. Sarà Agatina, l'amante di don Giulio che, delusa nelle sue attese dal nuovo amore per Matilde, innescherà la faida che porterà allo scontro cruento.
  • Due nuove inchieste coinvolgono il sostituto procuratore della Repubblica Italo Agrò. Dopo il ritrovamento del cadavere della commercialista Olga Li Ciancio, il sospetto omicida viene scagionato e Agrò è costretto a riaprire il caso mentre, in quegli stessi giorni, un misterioso delitto si consuma a Budapest: il capo delegazione di una rappresentanza militare italiana viene assassinato in una via della città vecchia, un omicidio dalle circostanze poco chiare, cui si aggiunge presto un altro delitto. Le indagini conducono Agrò ai massimi sistemi del potere, con i loro progetti speciali, le rivalità e complotti che coprono ben organizzati traffici di segreti militari.
  • A Italo Agrò, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Roma, viene consegnato un floppy contenente il file di un romanzo giallo che narra di oscuri traffici legati a un'antica storia di appalti e piccanti relazioni adulterine. L'autore è Vincenzo Rovini, magistrato in pensione, colpito a morte nella sua casa di Roma. Anche la sua amante viene trovata morta sul letto della villa di Letojanni. Non può essere una coincidenza: Agrò è sicuro che tra le pagine del romanzo ci sia un indizio. «Cacopardo sa narrare, conosce bene il meccanismo della suspense, sa usare gli incastri» - Matteo Collura, corriere della sera
  • Il maresciallo Capellaro e l'appuntato Pessina indagano su due omicidi avvenuti a breve distanza l'uno dall'altro. Le loro ricerche svelano complicate storie d'amore e di vendetta. C'è un unico filo che sembra collegare i delitti e che emerge sempre più chiaro tra gli elementi di cui i due carabinieri, grazie alla loro tenacia, vengono in possesso: la sifilide. Intorno a questa malattia della vergogna, rivelatrice di tradimenti mai confessati, ruota tutta la vicenda. Un giallo che è un pretesto per descrivere i meccanismi del "potere" in Sicilia, allora come oggi.

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