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  • Sant'Alessio Siculo, fine estate 1975. Il futuro dottor Italo Agrò, è ancora studente di legge nell'università di Napoli e sta terminando le vacanze nel suo paese d'origine. Il maresciallo dei Carabinieri, Augusto La Ronda, che ha già in passato chiesto a Italo di aiutarlo a stilare qualche rapporto particolarmente delicato, lunedì 7 settembre, lo fa prelevare in un bar di Letojanni, dov'era con gli amici, e condurre in caserma: nel pomeriggio è stato ritrovato tra i ruderi della chiesa di Sant'Agostino il cadavere di Biagio Mudaita, un giovane che lavorava nell'amministrazione della falegnameria paterna. Tra i manicaretti familiari, il mare della sua terra, il passaggio definitivo dall'adolescenza all'età adulta e gli aromi di una Sicilia lussureggiante, Italo Agrò non si limita a correggere il rapporto che il maresciallo intende inviare alle superiori autorità: si appassiona al caso e, in modo riservato, ma non troppo, collabora con La Ronda con suggerimenti e riflessioni che lo aiutano nelle indagini, mentre si consumano quegli ultimi giorni di vacanza durante i quali Italo inizia la sua storia d'amore con Irene Mangiacola, detta Nené.
  • Sant'Alessio Siculo, fine estate 1975. Il futuro dottor Italo Agrò, è ancora studente di legge nell'università di Napoli e sta terminando le vacanze nel suo paese d'origine. Il maresciallo dei Carabinieri, Augusto La Ronda, che ha già in passato chiesto a Italo di aiutarlo a stilare qualche rapporto particolarmente delicato, lunedì 7 settembre, lo fa prelevare in un bar di Letojanni, dov'era con gli amici, e condurre in caserma: nel pomeriggio è stato ritrovato tra i ruderi della chiesa di Sant'Agostino il cadavere di Biagio Mudaita, un giovane che lavorava nell'amministrazione della falegnameria paterna. Tra i manicaretti familiari, il mare della sua terra, il passaggio definitivo dall'adolescenza all'età adulta e gli aromi di una Sicilia lussureggiante, Italo Agrò non si limita a correggere il rapporto che il maresciallo intende inviare alle superiori autorità: si appassiona al caso e, in modo riservato, ma non troppo, collabora con La Ronda con suggerimenti e riflessioni che lo aiutano nelle indagini, mentre si consumano quegli ultimi giorni di vacanza durante i quali Italo inizia la sua storia d'amore con Irene Mangiacola, detta Nené.
  • Filippo Solimèni, detto Lollo, narra la propria storia, dall'arrivo dei Carabinieri in viale San Martino 447, dove abita con i genitori. E l'alba del 4 marzo 1977. Lollo viene condotto in caserma e interrogato sulla morte di Immacolata Pianuzza in Barbalonga Chirò, la vicina di casa assassinata nella tarda serata dell'8 dicembre 1976, festa dell'Immacolata Concezione. Ascoltata la sua deposizione, la dottoressa Adele Piraino Limongi, sostituto procuratore, lo arresta e lo rinchiude nel carcere di Gazzi. Fabrizio Prisicianotto, penalista di Messina, viene incaricato della difesa e la delega ín gran parte al giovane praticante procuratore Italo Agrò, suo sostituto e cugino dell'indagato. Qualche tempo dopo che è stato considerato estraneo al delitto e, quindi, rilasciato, la sua situazione si complica a causa di un altro omicidio. Anche questa volta, i Carabinieri lo arrestano e sono costretti a rimetterlo in libertà per un'inattesa risolutiva testimonianza. Ma i guai di Solimèni non finiscono qui. Ambientata tra Messina e Letojanni, nelle atmosfere siciliane raccontate senza veli, mostrandone convenzioni e tabù, tic collettivi e individuali, un giallo serrato e imprevedibile nel quale il giovane Italo Agrò padroneggia il proprio ruolo di legale e lo interpreta con la passione che merita un parente sfortunato.
  • Uno splendido affresco della Sicilia del ‘600, magistralmente “dipinto” da Domenico Cacopardo, che narra le vicende di Maddalena Abella, donna di grande carattere, sullo sfondo di una storia di miseria, di fatica e di dolore. Un romanzo storico che restituisce colori, profumi e sapori di una terra amata e posseduta dall’autore, dove fa la sua non casuale apparizione anche Il Cravaggio, autore del dipinto  “L’adolescenza sei pastori “ della chiesa di Santa Maria della Concezione di Massina, in cui, l’invenzione letteraria vuole che Maddalena, la protagonista, abbia prestato il volto della Madonna.
  • Concetto Granaleo, detto Tino, è nato nel 1940 nell’ospedale di Termini Imerese. Nel 1942, dopo la morte improvvisa della madre, è stato affidato all’unica sorella del padre, Antonia, nubile, residente a Letojanni. Pochi mesi dopo lo sbarco degli Alleati e il successivo armistizio del 1943, il padre di Concetto, Giorgio Granaleo, si è allontanato dalla Sicilia senza lasciare tracce. La misteriosa scomparsa ha costretto il ragazzo a crescere senza genitori, consolato dal solo affetto della zia. È proprio l’inspiegabile e brusco assassinio di quest’ultima, nel 1962, a spingere Tino a indagare finalmente sulla sua famiglia e sui segreti che la avvolgono. Le ricerche, cui partecipa anche la moglie, lo portano inevitabilmente a scavare nel proprio passato, rievocando anche ricordi felici e lontane memorie che restituiscono il sapore di una Sicilia d’altri tempi. Alla fine, il mistero viene alla luce, svelando un intreccio di interessi, sgarbi e compromissioni: una verità sconvolgente e difficile da metabolizzare, che affonda le proprie radici in quanto avvenne in quel lontano 1943. Attraverso la voce appassionata di Tino, Domenico Cacopardo racconta la trascinante storia di una famiglia borghese siciliana, con gli affetti e gli odi, le ipocrisie e le menzogne, le complicità e le dissociazioni tipiche di un humus al tempo stesso buio e solare com’era (ed è) il contesto siciliano.
  • “La menzogna è la professione più praticata, ma è difficile, impossibile da onorare sempre e ovunque”
    Sadismo e masochismo segnano i rapporti tra Gloria Laguidara e Sebastiano Bellopede, detto Jano: una relazione tormentata, nella quale la sottomissione di lui si prolungherà sino alla fine. Una vicenda che si apre con l’incontro tra la fascinosa diciottenne Gloria e il ventiduenne Jano per le vie e le spiagge del loro paesino, Letojanni, in provincia di Messina. Da lì, i due si trasferiscono a Roma, lui avvocato e lei studentessa di legge. Il loro destino, che contempla il matrimonio, non prevede però una comune attività professionale: sotto la protezione del compaesano Michelangelo Curtà, alto magistrato, Gloria abbraccia la carriera di impiegata per poi diventare dirigente statale, mentre Sebastiano continua a crescere professionalmente, sino al giorno in cui la compagna lo abbandona per trasferirsi a Milano. Ritiratosi al paesello, Jano osserva, da lontano, l’evolversi della vita della moglie, in attesa di qualcosa che, fatalmente, avverrà: un evento tragico che toglierà il velo alle menzogne e ci consegnerà un’ultima sorpresa, caricando sulle spalle di Sebastiano il peso degli amori, dei tradimenti e dei soprusi di un’intera esistenza.
  • Chiamato a occuparsi del presunto suicidio di Giusto Giarmana, Italo Agrò esplora e analizza le incongruenze dell’evento, decidendosi infine a riaprire le indagini. A richiedere un nuovo intervento da parte dell’autorità giudiziaria è stata l’avvocata Olga Semmelweis Zalanji, femme fatale nonché amante di Giarmana, l’ingegnere responsabile di un avveniristico progetto per la costruzione di una linea ferroviaria ad alta velocità da Trieste a Budapest. Di svolta in svolta, la pista investigativa porta il sostituto procuratore – animato dal solito presupposto secondo il quale «è la vittima a condurre all’assassino» – a scoperchiare uno scrigno di segreti e macchinazioni che ruotano intorno alla realizzazione dell’opera. Con l’aiuto del commissario Lanfranco Scuto e di Adamantino Armillato, caposquadra della Scientifica, ma anche grazie alle carte e ai diari lasciati dal defunto ingegnere – dove le memorie private si mescolano a congetture e svelamenti legati al suo lavoro –, Agrò muoverà i propri passi in una realtà nella quale si mescolano affari, sentimenti, complicità, omertà, potere politico e imprenditoriale. Nel suo tentativo di gettar luce sulle reali ragioni che hanno portato alla morte di Giusto Giarmana, esercitando il suo famoso “metodo”, Agrò riuscirà a far emergere ragioni e torti, ma soprattutto le responsabilità, tanto penali quanto morali.

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