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  • Torna in questo romanzo il magistrato Agrò, promosso ormai procuratore della Repubblica. Egli si è appena insediato a Viterbo quando un duplice delitto scuote il sonnolento tran-tran della provincia: sono stati assassinati l'ambasciatore Claudio Raminelli del Vischio e la sua giovanissima moglie ceca Hàlinka Hàdrasec. L'inchiesta si avvia secondo le normali modalità, tra molti contrasti anche all'interno della stessa procura. Entra in scena anche Puccio Ballarò, il detective privato siciliano alla ricerca di un alibi per il principale indiziato, il figlio dell'ambasciatore, ufficiale dei Lancieri Savoia, segretamente innamorato della moglie del padre. Alla fine, Agrò verrà a capo dell'intricata vicenda, con un inaspettato colpo di scena.
  • A Italo Agrò, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Roma, viene consegnato un floppy contenente il file di un romanzo giallo che narra di oscuri traffici legati a un'antica storia di appalti e piccanti relazioni adulterine. L'autore è Vincenzo Rovini, magistrato in pensione, colpito a morte nella sua casa di Roma. Anche la sua amante viene trovata morta sul letto della villa di Letojanni. Non può essere una coincidenza: Agrò è sicuro che tra le pagine del romanzo ci sia un indizio. «Cacopardo sa narrare, conosce bene il meccanismo della suspense, sa usare gli incastri» - Matteo Collura, corriere della sera
  • All'inizio della complicata avventura del sostituto procuratore della Repubblica Italo Agrò, c'è la scomparsa di un cadavere. E, subito dopo, il furto di un'opera d'arte. Ma soltanto una mente molto fantasiosa potrebbe collegare certi misteri della clinica Poggio degli Angeli alla sparizione della grande Ascensione di nostro Signore del pittore manierista Niccolò Circignani, detto il Pomarancio, sottratta dalla chiesa di Sant'Agostino a Città della Pieve. Se all'inizio il sostituto procuratore sembra coinvolto solo marginalmente dalle indagini, ben presto su profila per lui un vero e proprio caso di coscienza, nel momento in cui si scopre che a Poggio degli Angeli è stata reclusa la sua ex amante Franca Vajnotto.
  • L'autore immagina che una giovane siciliana, tal Maddalena Afella, abbia prestato il volto alla Madonna raffigurata dal Caravaggio nell'Adorazione dei pastori conservata a Messina. Sullo sfondo, una storia di miseria, di fatica e di dolore, la giovane si riscatta dal mestiere di buttana cui è destinata per diventare, infine, padrona.
  • Uno splendido affresco della Sicilia del ‘600, magistralmente “dipinto” da Domenico Cacopardo, che narra le vicende di Maddalena Abella, donna di grande carattere, sullo sfondo di una storia di miseria, di fatica e di dolore. Un romanzo storico che restituisce colori, profumi e sapori di una terra amata e posseduta dall’autore, dove fa la sua non casuale apparizione anche Il Cravaggio, autore del dipinto  “L’adolescenza sei pastori “ della chiesa di Santa Maria della Concezione di Massina, in cui, l’invenzione letteraria vuole che Maddalena, la protagonista, abbia prestato il volto della Madonna.
  • Concetto Granaleo, detto Tino, è nato nel 1940 nell’ospedale di Termini Imerese. Nel 1942, dopo la morte improvvisa della madre, è stato affidato all’unica sorella del padre, Antonia, nubile, residente a Letojanni. Pochi mesi dopo lo sbarco degli Alleati e il successivo armistizio del 1943, il padre di Concetto, Giorgio Granaleo, si è allontanato dalla Sicilia senza lasciare tracce. La misteriosa scomparsa ha costretto il ragazzo a crescere senza genitori, consolato dal solo affetto della zia. È proprio l’inspiegabile e brusco assassinio di quest’ultima, nel 1962, a spingere Tino a indagare finalmente sulla sua famiglia e sui segreti che la avvolgono. Le ricerche, cui partecipa anche la moglie, lo portano inevitabilmente a scavare nel proprio passato, rievocando anche ricordi felici e lontane memorie che restituiscono il sapore di una Sicilia d’altri tempi. Alla fine, il mistero viene alla luce, svelando un intreccio di interessi, sgarbi e compromissioni: una verità sconvolgente e difficile da metabolizzare, che affonda le proprie radici in quanto avvenne in quel lontano 1943. Attraverso la voce appassionata di Tino, Domenico Cacopardo racconta la trascinante storia di una famiglia borghese siciliana, con gli affetti e gli odi, le ipocrisie e le menzogne, le complicità e le dissociazioni tipiche di un humus al tempo stesso buio e solare com’era (ed è) il contesto siciliano.
  • Virginia è una donna maliziosa, crudele, misteriosa. Vive attraverso le voci degli uomini che l'hanno veduta, sfiorata, amata. E il romanzo che la vede protagonista non è un romanzo di genere: non un giallo, anche se c'è un omicidio-suicidio, non un romanzo storico, anche se in gran parte ambientato nel '26. E' una storia iniziatica, poiché racconta le prime esperienze amorose del giovane Filippo Taluto, detto Fifì. Ma è anche una storia di maturità, di gioia e di delusione, intorno al rapporto uomo-donna, dai sedici agli ottanta anni.

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